World Economic Forum
Ecco le richieste del futuro!
La crisi del mercato globale del lavoro e la pandemia hanno creato uno shock dirompente a quelle che sono le dinamiche del mondo del lavoro e, soprattutto, ha determinato un cambiamento repentino e inaspettato, almeno in parte, degli scenari attuali e futuri.
La richiesta di nuove competenze, abilità e atteggiamenti in qualche modo ci ha colti impreparati, ma non abbiamo più tempo per fare scelte e prendere decisioni, tantomeno rischiare di sbagliare orientamento.
Il Covid 19, oltre che impattare direttamente sul lavoro e la sua redditività, ci ha evidenziato come eravamo già in notevole ritardo rispetto ai processi di digitalizzazione, all’acquisizione di digital Knowledge, ma anche alla capacità di visione, alla flessibilità, capacità di resilienza e gestione dello stress, e alla capacità di costruire un senso di comunità, un’intelligenza sociale.
Le imprese sono state infatti spinte per l’83% a prendere in considerazione il lavoro da remoto, per l’84% ad accelerare la digitalizzazione e per il 50% a velocizzare l’automazione.
La già evidente necessità di riqualificare le persone e riqualificarsi oggi è un must, e non solo, richiede una accelerazione decisamente superiore che in passato, oltre ad un’azione continua di revisione.
Scomparso o modificato anche il “posto fisso” (anche per gli impiegati pubblici c’è stata la necessità di lavorare da remoto e di attrezzarsi digitalmente, anche se non per tutti), scomparsi molti posti di lavoro, cambiati i settore e le condizioni in cui si può oggi e si potrà/dovrà domani lavorare, bisogna velocemente riorientarsi in modo nuovo con una elevata apertura mentale.
Pensiamo solo alla riduzione di riduzione dell’87% subita nei lavori concernenti il turismo che riprenderà ma con modalità e target che potrebbero essere diversi, alla richiesta di personale dell’ambito sanitario, al calo della produzione manifatturiera del 61%, ecc; qualche settore si espanderà, mentre altri si ridimensioneranno.
Si stima che la necessità di riaggiornare o acquisire nuove competenze nei prossimi 5 anni toccherà il 50% dei lavoratori e il 40% delle competenze. Chi non si allinea a questo trend rischia di trovarsi fuori mercato.
È necessario essere pronti a fronteggiare il cambiamento sapendo:
- elaborare le informazioni facilmente, velocemente e con flessibilità
- prendere decisioni con efficace capacità previsionale
- contribuire a trovare soluzioni per un superiore bene dell’umanità
Competenze necessarie
Secondo il World Economic Forum (WEF) Report 2020, le aree di competenza imprescindibili per il 2025 saranno:
- Problem Solving
- Autogestione
- Lavorare con le persone
- Utilizzo e sviluppo tecnologico
Le 10 TOP SKILLS (Future of Jobs Report 2020, World Economic Forum):
Nella tabella che segue vediamo l’evoluzione delle richieste dal 2015:
E’ evidente che il problem solving, pensiero critico e analitico occupano un posto sempre più prominente, ma si inseriscono anche abilità di autogestione come “Apprendimento attivo e strategie di apprendimento”, e “Resilienza, tolleranza allo stress e flessibilità”.
A queste si aggiunge la nuova prospettiva di interazione e di Leadership basata sull’Influenza sociale per agevolare il cambiamento e l’innovazione, (dove il leader influenza un gruppo di individui a perseguire volontariamente gli obiettivi prefissati, al fine di raggiungere un obiettivo comune). Quindi l’ulteriore richiesta riguarda una sviluppata e ben gestita Intelligenza Emotiva.
Un deciso cambio di passo in pochi anni rispetto alle tradizionali competenze e soprattutto rispetto alla formazione scolastica e professionale attuale.
Come poter far fronte a tutto ciò?
Come poter far fronte quindi alla velocità e al contenuto imposto dal cambiamento in essere?
Come attivarsi per non rimanere indietro?
E soprattutto, come essere in grado di trasferire le competenze da un contesto noto ad uno non noto incrociandole con alte conoscenze, contenuti e contesti?
La modalità lineare di approccio ai problemi, alla ricerca di soluzioni non basta più: saper vedere la stessa situazione da prospettive diverse, saperla scomporre e ricomporre con pensiero critico, analitico e visione futura sono una “conditio sine qua non” per essere competitivi, richiesti e utili nel mondo del lavoro, per permetterci di avvalerci vantaggiosamente dell’intelligenza artificiale, della digitalizzazione, della tecnologia… invece di venire da queste sostituiti.
La risposta è: diventando neuroplastici, diventando più agili e flessibili mentalmente!
La Neuro-Agilità
Studi scientifici sempre più validati e approfonditi hanno provato che il nostro cervello ha come peculiarità la plasticità, cioè quella proprietà che gli consente di modificare la propria struttura e il proprio funzionamento in risposta all’attività e all’esperienza mentale.
Più stimoli riceviamo, più impulsi chimici vengono trasmessi e più connessioni neuronali attiviamo.
L’utilizzo del cervello ne modifica costantemente l’architettura, lo rende unico e ci rende unici.
Il nostro cervello, tuttavia, è spesso come una macchina potente che utilizziamo in minima parte.
Se avessimo una Ferrari, ma la utilizzassimo come una Panda (senza nulla togliere a nessuna delle due), certo sarebbe uno spreco per un motore nato per andare al massimo, muoversi solo per andare a fare la spesa. Non solo, ma un sotto-utilizzo potrebbe provocare anche il peggioramento delle prestazioni.
Lo stesso accade con il nostro cervello: se lo teniamo in stand-by, si abitua e non produce nuove cellule, nuove connessioni neuronali, anzi, decadono quelle funzionalità possedute e poco usate, i neuroni si spengono: “use or lose it” (“se non lo usi, lo perdi”).
Più stimoli riceviamo, più impulsi chimici vengono trasmessi e più connessioni neuronali attiviamo.
La neuro-agilità indica la capacità, facilità e velocità con cui le persone apprendono, pensano, elaborano e memorizzano le informazioni.
Non ci resta altro da fare che attivarci!!!
Conoscere le mie preferenze e le mie potenzialità, sapere qual è il mio attuale stato di utilizzo del cervello sono sicuramente il punto di partenza per poter fronteggiare le sfide del futuro, partendo da qui e ora.
Se conosco e posso misurare, allora posso migliorare.
Si può sempre imparare, si può allenare il cervello come si allena una qualsiasi altra parte del corpo, basta sapere da dove parto e dove voglio arrivare.
Come? Lo strumento?
Il Neuro Agility Profile™ (NAP™)! Ovvio!!!
Un metodo di valutazione che illustra in modo molto dettagliato e completo il design neurologico unico di ogni persona e i driver che permettono di ottimizzare le performance del nostro cervello.
Se vogliamo sviluppare il talento, essere pronti per sfidare le richieste del prossimo futuro, dobbiamo allineare velocemente le nostre performance alle attese.
Che aspetti allora?
Che tu sia un singolo, che tu sia un team o un’azienda è importante attivarti subito.
Diventa Neuro-agile, supera te stesso, ma parti dalla conoscenza approfondita di te.
Regalati un NAP™ e stupisciti di te stesso e del tuo potenziale.
Un report dettagliato ti indica già le tue aree di forza e i punti da allenare, ti fornisce spunti per un percorso di miglioramento che con l’aiuto del tuo coach-Nap practitioner, ti permetterà di fare la giusta ginnastica per rinforzare il tuo cervello e la tua brain fitness.
Regalati la possibilità di avere un ruolo attivo nel futuro!
Chiama il 353 4295614 per una chiacchierata con me totalmente gratuita e non impegnativa, o scrivi a io@patriziacastelli.com
Ti aspetto!!!