“La forza sta nelle differenze, non nelle similitudini” (Stephen Covey)
Diversità e unicità
E sì, è proprio vero, siamo tutti diversi. Non c’è da stupirsi, è un’ovvietà: età, contesto, cultura, esperienze, localizzazione, patrimonio genetico, valori ecc…potrei continuare all’infinito.
Eppure di questa ovvietà fatichiamo a farcene una ragione, ad accoglierla come opportunità, come ricchezza, come valore aggiunto.
Crediamo sia più facile, più conveniente relazionarci con i nostri simili perché: “ci capiscono”, “parliamo la stessa lingua”, “condividiamo gli stessi interessi”…, ma in realtà è solo che sembra più comodo non uscire dalla nostra “area di comfort”, non esplorare nuove realtà, non metterci in discussione. Io non sono così convinta che sia più facile, è solo più noto.
Ma che lo vogliamo o no, che ne siamo consapevoli o meno, è inevitabile dover affrontare nuovi scenari, nuove relazioni, nuovi punti di vista, in qualsiasi contesto noi ci troviamo, sia nella vita privata che professionale.
Ed io, personalmente, lo trovo una fonte fantastica di crescita, un’opportunità di apprendimento. Dobbiamo solo avere il coraggio e la volontà di comprendere l’altro, di provare a guardare da una prospettiva nuova, di metterci in discussione e, soprattutto, di non giudicare. E questo è un principio che dovrebbe accompagnarci sempre.
Generazioni a confronto
Cosa succede quando sul posto di lavoro si trovano ad interagire diverse generazioni?
No, non si può scappare, non lo si può evitare, perché l’entrata di nuove generazioni in azienda è un dato di fatto, fa parte dei cicli naturali, e come fa la natura, dovremmo abituarci ad adattarci e a trarre i maggiori vantaggi possibili.
Tabella Generazioni a confronto
I Baby boomers oggi si trovano a stretto contatto con le generazioni X, Y/Millennials, Z perché i primi hanno una vita lavorativa “longeva”, gli ultimi iniziano ad approcciarsi velocemente al mondo del lavoro, portando una ventata di innovazione.
L’errore che spesso si compie è quello di porsi su lati opposti “della barricata”, come fra l’altro avviene spesso in ogni tipo di interazione, di pensare che come si è sempre fatto va bene, o al contrario, che i metodi tradizionali vadano sempre abbandonati. Invece la contaminazione, l’apertura mentale e l’intelligente umiltà sono strumenti potenti per “l’evoluzione della specie”.
“Non è la specie più forte a sopravvivere, e nemmeno quella più intelligente ma la specie che risponde meglio al cambiamento.” (Charles Darwin)
Dobbiamo conoscere, perché la paura deriva dal “non noto”, capire e sperimentare; adattarci al cambiamento in modo proattivo, agile, non subirlo, ma accoglierlo.
Ogni generazione porta con sé conoscenze, competenze, esperienze e comportamenti diversi con aspetti vantaggiosi, punti di forza e punti di debolezza a secondo dei diversi contesti di applicazione, ma nessuna è in assoluto migliore o peggiore dell’altra.
Coinvolgere diverse generazioni in un progetto di lavoro può portare a risultati straordinari grazie alla varietà di esperienze e prospettive.
L’interazione è sempre positiva, bisogna solo conoscerne le regole, saper affrontare le differenze con consapevolezza, volontà e senza pregiudizi, evitare gli errori evitabili!
Punti di forza e aree di miglioramento delle diverse generazioni
I Baby Boomers (1946-1965): Esperienza e Lealtà
+ possono offrire consulenza basata su anni di esperienza nel settore e una prospettiva storica preziosa.
– potrebbero beneficiare di una maggiore apertura al cambiamento e all’innovazione.
La Generazione X (1966-1980): Spirito indipendente e Adattabilità
+ possono gestire progetti complessi in modo autonomo adattandosi facilmente ai cambiamenti tecnologici, avendo vissuto la transizione dall’era analogica a quella digitale.
– dovrebbero lavorare sulla comunicazione intergenerazionale e sull’apertura alla collaborazione.
La Generazione Y/ I Millennials (1981-1995): Competenza tecnologica e Collaborazione
+ cresciuti con la tecnologia possono introdurre nuovi strumenti digitali per migliorare l’efficienza del team.
– potrebbero aver bisogno di concentrarsi sulla gestione dello stress e sulla pazienza.
Generazione Z (1996-2015): Innovazione e Desiderio di apprendere
+ portano nuove idee e prospettive per risolvere problemi complessi, essendo cresciuti in un’epoca di rapidi cambiamenti tecnologici e sociali.
– potrebbero aver bisogno di migliorare le competenze comunicative-relazionali, e la soglia di attenzione.
Come ottenere una collaborazione efficace?
Coinvolgere le diverse generazioni nei progetti aziendali e promuovere la collaborazione può portare a risultati straordinari grazie alla varietà di esperienze e di prospettive. Si può fare, non solo, è auspicabile che avvenga, bastano comprensione, empatia e alcuni accorgimenti efficaci per evitare possibili conflitti intergenerazionali.
Ecco un decalogo con alcuni suggerimenti pratici:
- Promuovere la collaborazione intergenerazionale: Creare team misti che includano membri di diverse generazioni e coinvolgerli nel processo decisionale può favorire lo scambio di idee e competenze e portare a soluzioni più creative e complete.
- Adattare lo stile di comunicazione: Riconoscere e rispettare le preferenze comunicative di ciascuna generazione. Utilizzare una combinazione di email, messaggi istantanei, riunioni faccia a faccia e videochiamate per soddisfare le diverse esigenze.
- Favorire la comunicazione aperta: Incoraggiare un ambiente in cui i dipendenti si sentano liberi di esprimere le loro opinioni e preoccupazioni. Utilizzare riunioni regolari per discutere eventuali problemi e trovare soluzioni collaborative.
- Offrire opportunità di crescita: programmi di formazione specifici per le diverse generazioni e programmi di mentoring dove i membri più esperti possono guidare i più giovani e viceversa.
- Riconoscere e valorizzare le competenze uniche: Assicurarsi che tutti i membri del team si sentano apprezzati per il loro contributo unico al successo di gruppo attraverso il riconoscimento pubblico, feedback positivo e opportunità di crescita.
- Creare un ambiente inclusivo: Promuovere una cultura aziendale che valorizzi la diversità e l’inclusività, aiutando i dipendenti a comprendere le caratteristiche e le preferenze delle diverse generazioni. Assicurarsi che tutti i membri del team si sentano rispettati e ascoltati.
- Gestire i conflitti in modo tempestivo: Affrontare i conflitti non appena emergono, prima che diventino problemi più grandi. Utilizzare tecniche di risoluzione dei conflitti come la mediazione per trovare soluzioni che soddisfino tutte le parti coinvolte.
- Adattare lo stile di leadership: Utilizzare un approccio flessibile che tenga conto delle modalità di interazione e dei bisogni specifici delle diverse generazioni.
- Utilizzare strumenti di collaborazione digitale: Piattaforme tecnologiche digitali possono facilitare la comunicazione e la collaborazione, ma bisogna assicurarsi che tutti abbiano accesso alla formazione necessaria per utilizzare agevolmente gli strumenti.
- Essere flessibili: Riconoscere che le diverse generazioni possono avere esigenze diverse in termini di orari di lavoro e modalità di lavoro. Offrire flessibilità può aiutare a mantenere tutti i membri del team motivati e produttivi.
Implementando queste strategie, si può creare un ambiente di lavoro più armonioso che agevola il raggiungimento degli obiettivi aziendali migliorando la qualità e l’efficacia della performance individuale e di team.
La diversità e l’unicità si trasformano da ostacolo a valore aggiunto per una Azienda che diventa Agile, capace di fronteggiare e trarre vantaggi dai cambiamenti interni ed esterni.
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